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Dal cibo alla medicina fino allo spazio: ecco i cinque libri del “Premio Science Book of the Year”

Raccontare la scienza: storie e personaggi, eventi e scoperte, problemi aperti e possibili soluzioni. Una galassia di realtà che solo la divulgazione – quella buona e seria e allo stesso tempo avvincente – può portare alla luce, emozionando e coinvolgendo. Contribuendo a creare un’opinione pubblica informata e matura. E sempre più consapevole che scienza significa moltissimo: innovazione e progresso, ma anche più libertà e più democrazia.

E’ a questo insieme di principi che si ispira il nuovo “Premio Science Book of the Year”: promosso da ItalyPost in occasione della grande kermesse di Trieste Next, giunta all’edizione numero 12, ha reso noto, lunedì 16 luglio, la cinquina dei titoli finalisti. Altrettanti libri in grado di sollevare nei lettori e nelle lettrici riflessioni e confronti: dalle questioni hi-tech a quelle etiche, fino ai grandi interrogativi globali.

E’ stata una scelta tutt’altro che facile, che partiva da 58 proposte, giunte da case editrici e istituti di ricerca, pubblici e privati. La Giuria Scientifica, composta da giornalisti, divulgatori e accademici e presieduta da Roberto Di Lenarda, rettore dell’Università di Trieste, si è quindi confrontata su un gruppo più ristretto di opere, 15 in tutto, da cui ha individuato le cinque che ora sono affidate al giudizio finale di una giuria popolare. Protagonisti saranno 200 volontari, tra cui tanti giovani e studenti, e saranno loro a decretare, il 24 settembre, il titolo di “Science Book” dell’anno.Ed ecco i titoli che hanno affascinato e convinto la Giuria Scientifica, nell’ordine alfabetico degli autori.

La cura inaspettata di Alessandro Aiuti e Annamaria Zaccheddu (Mondadori): il libro è dedicato all’Hiv e a come da “peste del secolo” il virus sia diventato un “oggetto” che si riesce a tenere sotto controllo e, un giorno, si spera, anche a debellare. Oggi è anche un valido alleato della terapia genica.

Le sfide di Marte di Paolo Ferri (Raffaello Cortina Editore): ripercorre la storia delle missioni marziane dal punto di vista di chi le ha vissute, tra successi e fallimenti. Con un occhio al futuro di una possibile colonizzazione.

Il male detto di Roberta Fulci (Codice): è un saggio, intenso e inaspettato, sul dolore, sui suoi tanti significati e sulla sua importanza imprescindibile nelle nostre vite.

Capitalismo carnivoro di Francesca Grazioli (Il Saggiatore): è un viaggio, appassionante e sconvolgente, nelle zone più oscure del “continente della carne”. Il nostro essere carnivori sta provocando danni a catena e spalanca questioni sempre più urgenti.

I superbatteri di Fabrizio Pregliasco e Paola Arosio (Raffaello Cortina): il saggio affronta la sempre più scottante tematica dei batteri che non riusciamo a sconfiggere e, quindi, dell’antibiotico-resistenza. Un allarme circostanziato, con tante proposte e consigli.

Questa cinquina “nasce con l’obiettivo di promuovere la lettura e la divulgazione scientifica – spiega Antonio Maconi di ItalyPost -. Già dalla prima edizione di Trieste Next la nostra volontà è stata quella di presentare temi di attualità scientifica e strumenti per l’approfondimento critico”. E, quindi, il Premio arricchirà ulteriormente il festival, che quest’anno, dal 22 al 24 settembre, ha come tema “Un mondo nuovo. Ricerca, cultura, innovazione per un futuro sostenibile”. Si tratta di un’edizione emblematica: coincide, infatti, con il 10° anniversario della scomparsa di Margherita Hack, la celebre astrofisica, divulgatrice scientifica e attivista, che non smise mai di intrecciare lo studio del cielo con l’attenzione a comprendere gli “altri”.

Chi vorrà scoprire il vincitore della cinquina si deve quindi “sintonizzare” con la cerimonia di premiazione in programma domenica 24 settembre alle 11.30.

di Mauro Garofalo

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