WATER GOVERNANCE: MEET THE LAUREATE OF THE INTERNATIONAL STOCKHOLM WATER PRIZE, ANDREA RINALDO

The event will be held in English (without translation)
Andrea Rinaldo, docente di Costruzioni idrauliche Università di Padova, direttore Laboratorio di Ecoidrologia EPFL-Ecole Polytechnique Federale di Losanna, vincitore International Stockholm Water Prize / professor of Hydraulic constructions University of Padua, director Ecohydrology Laboratory EPFL-Ecole Polytechnique Federale of Lausanne, winner of the International Stockholm Water Prize
In conversation with
Giulio Boccaletti, chief strategy officer TNC-The Nature Conservancy, autore di "Siccità. Un paese alla frontiera del clima" (Mondadori) / chief strategy officer TNC-The Nature Conservancy, author of "Siccità. Un paese alla frontiera del clima" (Mondadori)
Abstract

Ecological instability is directly connected to water governance; the science of hydraulic constructions is the test for tackling the broader debate on the issues of conservation and use of the natural and built environment. Works and intervention plans should not have ideological paternity; militant environmentalism is often loaded with prejudices about the works of man and their engineering. On the other hand, man-led disasters are almost always the product of blind capitalism, unable to see even its own advantage in the protection of the environment. Such preconceived positions, cannot worthily serve any environmental policy. It is necessary to promote new models of protection in which capitalism and environmentalism collaborate in shaping our response as a society to the environmental challenges we are facing.

Il dissesto ecologico è direttamente connesso al governo dell’acqua; la scienza delle costruzioni idrauliche è la cartina di tornasole per affrontare il dibattito più ampio sui temi della conservazione e dell’uso dell’ambiente naturale e costruito. Le opere e i piani di intervento non dovrebbero avere paternità ideologica; spesso invece l’ambientalismo militante è carico di pregiudizi sulle opere dell’uomo e sulla loro ingegneria – quando non funzionale a un sistema di potere trasversale di veto e di azione. D’altra parte, i disastri del fare sono quasi sempre il prodotto di un capitalismo cieco, incapace di vedere nella protezione dell’ambiente nemmeno il proprio tornaconto. Ma tali posizioni preconcette, così come ogni tesi sbagliata, non possono servire degnamente alcuna politica ambientale di qualche respiro. E' necessario promuovere nuovi modelli di salvaguardia in cui capitalismo e ambientalismo collaborino nel formare la risposta di una società ai problemi ambientali fondamentali per la sua sopravvivenza.

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