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Partita la tre giorni, un tuffo nel futuro l’inaugurazione in piazza unità

Il mondo del futuro e le sue sfide – clima, sostenibilità, intelligenza artificiale – sono al centro della XII edizione di Trieste Next, festival della ricerca scientifica inaugurato ieri in piazza Unità e intitolato quest’anno “Un mondo nuovo. Scienza, cultura, innovazione per un futuro sostenibile”. Idearne le basi richiede un confronto tra discipline, dall’astrofisica all’idrogologia, dalla medicina all’economia. Ecco allora, nell’evento che prosegue fino a domani, oltre 300 relatori tra scienziati e umanisti, personalità internazionali ideare insieme i confini di questo «mondo nuovo» e dialogare assieme a migliaia di curiosi che già ieri mattina si aggiravano tra i 45 spazi espositivi in piazza.
«Inclusione scientifica» è stato il termine usato da Antonio Maconi, direttore e curatore di Trieste Next, al momento del taglio del nastro che ha dato il via a un festival che «vuole far capire a tutti l’importanza della scienza: non una cosa “astratta” che riguarda solo chi vive in laboratorio, chi fa ricerca, ma tutti noi». Tanti temi attualissimi toccati nella prima giornata del festival, come emergenza acqua, transizione energetica, esplorazione spaziale: un simposio di voci che – commenta Roberto Di Lenarda, rettore dell’Università di Trieste, tra gli enti promotori del festival – «offrono una prospettiva dove la scienza può portarci».
Da anni il festival è peraltro evento di riferimento della Commissione europea in Italia e numerosi enti ne promuovo il programma, quali il Comune, ItalyPost, Area Science Park, Ogs e Sissa, con la co-promozione della Regione e la partecipazione del sistema scientifico.
Come si diventa supereroi? Questione di fisica e Raggi X, come spiegato in una delle 65 attività dedicate alle scuole. Negli stand di Ogs e Amp-Miramare spazio invece a lezioni di biologia marina, mentre Icgeb propone un «viaggio allucinante» in una cellula umana con visori di ultima generazione. In serata si è quindi parlato del «prezzo della sostenibilità» con Henry Sanderson, già giornalista del Financial Times: nel mettere in evidenza le questioni geopolitiche tra Cina e Occidente, Sanderson ha riflettuto su «quanto l’Europa sia indietro rispetto alla Cina su elementi come il litio, che ci serviranno per alimentare le batterie: se vogliamo l’energia green – sostiene – dobbiamo iniziare a pensare fin da subito all’intera catena di fornitura, e non solo alle auto elettriche».
Il «mondo nuovo» e sostenibile richiede anche l’impegno delle aziende – da cui il sostegno dei numerosi partner – e delle istituzioni, per «formare una cittadinanza matura e consapevole» ha commentato Maurizio De Blasio, assessore comunale di Trieste alle Politiche educative. Michele Pipan di Ogs, sbirciando tra gli affollati stand, ha intravisto un «chiaro segno di come questi temi riguardino non solo chi fa scienza, ma tutta la comunità». Andrea Romanino, direttore della Sissa, volge uno «sguardo al futuro basato sulla scienza, con pensiero critico e senza pregiudizio». Caterina Petrillo, presidente di Area Science Park, ha infine ribadito co me «per immaginare un nuovo mondo sostenibile» sia «importante conoscere l’impatto socio-economico delle infrastrutture per la ricerca sui territori».
Molti gli ospiti della giornata di oggi: tra gli altri Andrea Rinaldo, vincitore del “Nobel dell’Acqua”; Bruce Bassett, cosmologo e autore del celebre saggio “La relatività a fumetti”; John Shawe-Taylor, direttore del Centro di Statistica dell’University College London; l’astrofisica Sandra Savaglio. E ancora approfondimenti su transizione energetica, algoritmi, nuovi farmaci e nuovi materiali: su www.triestenext.it il programma completo.
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