Abstract
Nell’epoca in cui algoritmi e intelligenza artificiale plasmano decisioni e processi, emerge con forza il bisogno di riscoprire ciò che rende unico l’essere umano. L’evento propone una riflessione sul lavoro come luogo di senso e relazione, oltre l’ossessione per la performance e l’efficienza. Non un futuro dominato da macchine perfette, ma un presente in cui le aziende più consapevoli scelgono modelli capaci di valorizzare passioni, legami e creatività. L’AI, in questa prospettiva, non è un avversario né un idolo, ma uno strumento per liberarci dalla ripetizione e restituirci la responsabilità più autentica: essere umani. Un incontro che invita imprenditori, manager, educatori e professionisti a immaginare il lavoro non come mera produttività, ma come gesto vitale, capace di trasformare le organizzazioni in organismi vivi e generativi.